Le componenti variano solitamente in base al tipo di impianto, ma è possibile stilare un elenco generale in ogni caso: avremo una o più sorgenti, sicuramente un amplificatore, una o più casse, alcuni diffusori, sistema di cavi.
Inoltre per quanto riguarda le sorgenti possiamo dire che ne esistono di differenti: il lettore CD, giradischi per dischi in vinile anche se meno diffusi ad oggi, sistema per musica “liquida“.
Le casse sono quelle a formare i maggiori freni nell’istallazione, mentre quelle che sono le sorgenti di tipo elettronico molto meno, anche se pure in questo caso bisogna assolutamente seguire alcuni accorgimenti.
Se parliamo di diffusori potrebbe accadere che si verifichino delle alterazioni timbriche del suono e che comunque sia il suono non esca bene, e non ci sia il giusto equilibrio delle suo componenti, toni alti bassi e medi.
Prima di tutti è necessario sistemare le casse seguendo una sorta di schema, ovvero ai due vertici di un triangolo equilatero immaginario, prendendo in considerazione che al terzo vertice ci sia colui che ascolta. Inoltre le casse devono essere assolutamente e sempre disposte ad una distanza di 45-100 cm dalle pareti posteriori e laterali vicine. Tale distanza però alla fine varia in base ai modelli differenti.
In primis questo dipende dallo spazio in cui l’impianto deve essere sistemato. Se abbiamo una stanza piccola, tanto per capirci, il triangolo deve essere piccolo, mentre se l’impianto va posizionato in uno spazio grande questo triangolo immaginario dovrà avere una lunghezza maggiore.
In questo caso ci sono vari fattori da prendere in considerazione, i quali sono ricavabili dalle caratteristiche di ogni impianto, come potenza, intensità timbrica e via dicendo. Ma in linea generale la cosa è possibile farla “ad occhio”.
In realtà serve una potenza maggiore, dei buoni amplificatori, questo non è strettamente connesso alla grandezza dell’impianto, inoltre i diffusori è necessario che siano capaci di produrre più di 100 dB. Il punto di ascolto dovrà essere di conseguenza posizionato più lontano e allo stesso modo anche la distanza tra la coppia di casse che fa parte dell’impianto.
Diciamo che solitamente viene impostata la posizione in base ad un solo ideale ascoltatore che si trova praticamente nella zona centrale della stanza o dell’ambiente in generale. Infatti coloro che vorranno sentire meglio il suono dovranno per trovare un compromesso, spostarsi verso la tona centrale dell’ambiente in cui si trovano. Questa tecnica viene anche impiegata per quanto riguarda spazi in cui devono avvenire dei concerti, anche se lì le varie distanze vengono davvero calcolate in modo professionale e specifico.
Questo dipende prima di tutti dai vari modelli.
I più frequenti da trovre ed acquistare sono quelli chiamati a torre, i quali “piazzano” a terra e prevedono già una altezza preimpostata del tweeter, corretta per quegli ascoltatori che saranno seduti.
La posizione delle casse sulla libreria era un fatto preso già in considerazione anni e anni fa, e vi erano proprio delle casse che erano “da libreria”. Il problema è che non erano davvero funzionali, il loro suono non era così ottimale e non veniva diffuso bene nello spazio in cui si trovavano.
Sconsiglio in generale di posizionare un impianto di casse stereo sopra una libreria oppure al suo interno, il suono incontrerebbe oggetti, non riuscirebbe ad esprimersi al suo massimo. Ma se proprio non possiamo che posizionarle lì le casse, allora vi consiglio fortemente di usare dei diffusori a sospensione pneumatica, che però devo riconoscere sono molto rari da trovare in commercio.
Possiamo avere delle alternative volendo: possiamo ad esempio usare dei diffusori reflex con tubo di accordo anteriore, possiamo posizionarli su ripiani della libreria fissi, senza rischio di vibrazioni varie e posizionarli in modo che i tweeter siano all’altezza più o meno delle orecchie degli ascoltatori, che sono considerati seduti.
Esistono come è semplice verificare visualmente dei “piedini” per appoggiare le casse al nostro pavimento.
Possiamo dire che in generale esistono due diversi sistemi impiegati per far appoggiare le casse a terra: ovvero un sistema ad assorbimento ( costituito per lo più da componenti in plastica e elementi che sono abbastanza elastici di diversa natura) o ad accoppiamento e parliamo di “punte”.
Comunque sia dovremmo scegliere il sistema per appoggiare le casse a terra, in base anche oppure soprattutto al tipo di pavimento su cui le vogliamo sistemare.
Potrei comunque dare già dei consigli in questo senso, diciamo che per case che presentano una struttura più antica che risale a molti anni fa, dove i pavimenti rilasciano poche vibrazioni se così possiamo dire sarà il caso di usare il primo di questi sistemi, ovvero quello ad assorbimento, invece nel caso di case moderne o comunque abbastanza recenti nella loro costruzione suggerisco assolutamente il secondo sistema, quello che prevede la presenza e l’uso delle punte. Queste però nel caso di parquet devono essere ovviamente rivestite di qualcosa, ma a questo pensa già l’azienda produttrice, in questo modo il legno non verrà in alcun modo rovinato.
Diciamo che una stanza silenziosa dovrebbe presentare un livello di rumore nell’ambiente limitrofo di 35 dB, che si può misurare attraverso uno strumento specifico, ovvero un fonometro o anche con un iPhone che può accogliere un’app di questo tipo. Se risulta un valore superiore, allora diciamo che se si tratta di un certo di musica più sottile anche, quella non è la stanza adeguata. Ma se abbiamo solo quella stanza dove poter mettere il nostro impianto, la cosa si può fare ugualmente, ma bisogna comprare e posizionare sulle pareti della stanza pannelli o finestre anti-rumore, oppure mettere proprio all’interno del muro facendo appositi lavori un pannello che mantenga il suono.
Per quanto riguarda la posizione corretta, questa si trova in mezzo alla coppia di casse, in questo modo accade che i cavi di collegamento presentino una lunghezza uguale e siano quindi tutti più corti.
Diciamo che se vengono posizionati in modo forzati, come ad esempio in posizione laterale rispetto ad una delle due casse, il cavo di collegamento tra l’amplificatore e le due casse dovrà presentale una eguale lunghezza, perciò quello della cassa più vicina dovrà essere sistemato diciamo a zig-zag, per ottenere la giusta misura di lunghezza.
Come accade spesso se non sempre per le componenti elettroniche, è necessario per un corretto loro funzionamento una posizione che sia in piano, meglio se è presente poi aria intorno per il raffreddamento, se è appoggiato su un supporto non instabile e che diffonda vibrazioni.
Inoltre il raffreddamento è davvero importante, soprattutto nel caso di amplificatori in classe A e/o a valvole, che scaldano maggiormente, e poi è meglio che ci sia assenza di vibrazioni per quanto riguarda i lettori di dischi ottici.
La cosa più corretta sarebbe posizionare il lettore CD e l’amplificatore su un tavolino molto resistente e stabile o in una cavità del muro, affiancati tra essi, e con almeno 20-30 cm da possibili ostacoli vicini.
Sarebbe abbastanza sconsigliata come cosa, sempre se nelle istruzioni non sia prevista, perché di per se non dovrebbe essere fatto ma alcuni costruttori riconosco fanno eccezione, magari per una questione di design. Quindi sta a noi vedere se nelle istruzioni magari è presente qualcosa oppure no, nel caso non trovassimo nulla meglio evitare assolutamente.
Diciamo che questi componenti solitamente vengono sistemati l’uno vicino all’altro e basta, senza dover fare altro. Se proprio lo spazio a disposizione è pochissimo allora diciamo che si può usare un supporto con forma ad U rovesciata per tenerli comunque separati. Questo si può far costruire oppure possiamo se siamo in grado costruirlo noi stessi. Non dimentichiamoci mai come posizionare l’amplificatore, in quanto questo necessita assolutamente di una certa areazione per raffreddarsi.
I cavi necessari nell’impianto di tipo standard sono solo tre, ovvero un cavo RCA o XLR finalizzato a collegare il lettore CD o multiformato e due cavi di potenza eguale per collegare invece le casse.
Diciamo che i vari cavi dipendono dai modelli, ma in ogni caso non dobbiamo mai usare, comprare un sistema di cavi scadenti in quanto può compromettere se non subito, ma compromettere in ogni caso, il corretto funzionamento dell’impianto, provocando anche un’uscita sgradevole del suono anche da subito. Affidatevi sempre a marchi di un certo calibro se ad esempio si usurano quelli già presenti nella vostra scatola che riceverete al momento dell’effettivo acquisto del prodotto.
Per i cavi di segnale la connessione è di tipo standard, ovvero di tipo RCA (o “pin-jack”) per le interfacce di tipo sbilanciato, le più usate, oppure XLR per quelle di tipo bilanciato, utilizzate da amplificatori e lettori di fascia alta.
Connessione semplicissima, basta solo fare attenzione che quella a pressione dei cavi RCA non sia di tipo instabile.
E giustamente bisogna connettere i canali destro e sinistro nel modo adeguato, cosa alla fine abbastanza facile e intuibile in quanto facilitata dal colore rosso, esiste uno schema per non sbagliarsi mai: rosso = destro, nero o a volte bianco = sinistro.
Per le casse invece non esiste uno standard, o meglio, quello che esiste, chiamato Speakon ed usato nel settore professionale, per motivi ignoti non è comunque sia impiegato se non in sporadici casi nei prodotti hi-fi per uso comune e non professionale. Inoltre quelli che sono i connettori più diffusi in tutta Europa sono quelli a “banana” diciamo, così vengono chiamati per la loro forma che ricorda il frutto.
In tal caso per quanto riguarda una scelta corretta, bisogna consultare chi se ne intende, magari un negoziante oppure un amico che ne sa di elettrica, se poi preferiamo valutare da noi basta consultare bene il libretto delle istruzioni.
Per quanto riguarda poi la connessione bisogna fare attenzione in questo caso al discorso della polarità; normalmente un cavo per casse, il quale è sempre un cavo doppio, usa un sistema per distinguerli ai due capi, in modo da collegarli alla polarità corrispondente sulle casse, e quindi si tratta di una operazione di per se molto facile, che richiede davvero poco tempo per essere portata a termine.
Devono essere abbastanza corti, questo sia per quanto riguarda le prestazioni sia per quanto riguarda il costo e sia per una questione di ordine e senso di limpidezza nel nostro impianto.
Quando siamo arrivati a sistemare bene tutti i componenti del nostro impianto, una cosa più che consigliata è di fissare molto bene i cavi tra loro con alcune fascette in plastica o qualcosa di simile. Questo per mantenere un certo ordine visivo e anche spaziale, e poi anche per evitare possibili interferenze possibile quando abbiamo fili di dimensioni grandi.
Il numero di morsetti frequente è quello di quattro morsetti, i quali servono per due tipi di connessione denominate bi-wiring e bi-amping, che però pochi utilizzano, nemmeno se parliamo di impianti top di gamma diciamo.
Non si capisce per quale motivo ma queste casse anche di basso costo prevedono questa possibilità.
Senza entrare diciamo troppo nel tecnico e nel dettaglio, i quattro morsetti solo che se i morsetti devono essere connessi a 2 a 2. La connessione del cavo potrà avvenire indifferentemente su ognuno dei due morsetti con lo stesso tipo di polarità.
Nel caso il ponticello fosse composto da una sbarretta di metallo il consiglio che viene dato sempre ormai da molto tempo, è quello di sostituirli con un pezzetto di cavo di potenza, lo stesso usato per la nostra coppia di casse.
Una cosa da non sottovalutare, ma da tenere sott’occhio è senza dubbio la possibile presenza di code e rinforzo eccessivo sui bassi o, all’opposto di manchevolezze rispetto a quello che le casse possono raggiungere. Per un controllo occorre anche in questo caso un disco test con un contenuto significativo di frequenze basse. A parte i dischi test veri e propri può andare bene anche soltanto un assolo di contrabbasso in un disco jazz ad esempio.
La cosa importante è che vengano tenute note lunghe non solo quelle prodotte da percussioni, questo per percepire meglio i possibili rimbalzi del suono.. Risulta un poco impossibile cercare la perfezione del suono, ma sicuramente possiamo avere degli accorgimenti che potranno migliorare il suono in uscita con un dato equilibrio gradevole alle orecchie.
Prima di tutto sarebbe meglio posizionarlo in una zona in cui di solito non si forma troppa polvere, questa è la peggior nemica delle nostre casse e di tutti i componenti che fanno parte dell’impianto, in quanto ha in potere incredibile di infilarsi ovunque.
Ovviamente la polvere danneggia l’impianto e a lungo andare dato che si infiltra ovunque può compromettere anche in modo decisivo il corretto funzionamento delle nostre casse. Ecco perché dobbiamo in primis pulire sempre con un panno, preferibilmente di pelle di daino, in quanto questo non attira la formazione continua di polvere. Inoltre se pensiamo di lasciare per troppo tempo l’impianto inutilizzato e magari partiamo e non possiamo dar conto alla manutenzione, allora esistono delle griglie apposite per coprire delle parti che potrebbero essere compromesse maggiormente dalla polvere.