Guida alle migliori casse stereo verticali: consigli per la scelta e costi

Le casse: suono e potenza

Le casse sono forse uno degli oggetti o dispositivi più acquistati, dopo le cuffiette per ascoltare musica. Questo perché l’esperienza musicale è qualcosa che ci è molto vicina e amiamo poterne godere in momenti da condividere con altri solitamente, che si tratti di feste o di una semplice cena o aperitivo a casa.

Oltre ad essere delle casse performanti, molte sono anche belle, rendono l’ambiente molto bello e donano quindi in alcuni casi un tocco di classe, che fa sempre piacere.

Una cosa importante è capire cosa sia la potenza di una cassa, in quanto su questo aspetto ci sono alcuni fraintendimenti. E differenziare la potenza da quello che è effettivamente il suono in uscita, e che arriva al nostro udito.

La potenza è la forza con cui l’energia elettrica arriva agli altoparlanti per essere tradotto in energia di tipo acustico, tanto per capirci. Ma non significa che più è alto questo parametro, più il suono è bello, più il suono sarà potente semmai. C’è l’equalizzatore del suono il quale ha lo scopo di dosare bene tutte le componenti sonore, per dare appunto un suono in uscita che sia ben equilibrato nelle sue vari componenti. Alle volte succede che siamo noi a modificare questo aspetto, e questo è il caso delle casse passive. Possiamo dosare noi toni alti, bassi e medi, in base anche ai vari generi musicali, stando attenti a non distorcere in nessun modo il suono, ma è una cosa che si impara facilmente.

La qualità del suono

Quindi abbiamo appena capito che la qualità del suono non dipende affatto dal valore alto della potenza, ma da come lavora l’equalizzatore che ha lo scopo di equilibrare nel corretto modo tutte le componenti della traccia audio o musicale nel particolare.

Se andiamo a comprare una cassa e ne vogliamo una di qualità, che tiri fuori un bel suono, dobbiamo chiedere riguardo questo aspetto e non riguardo la potenza, che è un aspetto relativo.

Qual è il giusto modo per posizionare le casse?

Il giusto modo per posizionare le casse di un impianto stereo, è quello di seguire un triangolo equilatero immaginario, dove al vertice vi è l’ascoltatore ipotetico e ai lati le due casse che devono essere distanziate tra di loro. Per sentire meglio il suono in una stanza dovremmo posizionarci nella sua parte centrale, proprio per questo motivo, se l’impianto stereo è stato creato correttamente seguendo questo sistema.

Quando abbiamo casse piccole si possono anche mettere su una superficie stabile di una libreria ad esempio, l’unica cosa è togliere oggetti che potrebbero compromettere di molto il suono in uscita bloccandolo. Sarebbe un peccato non poter godere a pieno del suono che viene emesso dalle nostre casse. Consiglio JBL in questo caso, per modelli piccoli, comodi, portabili, di tanti tipi ed anche economici ma con alto rapporto qualità-prezzo.

Tipologie di casse

Esistono sul mercato tantissime tipologie di casse, abbiamo quelle portatili, che si possono anche agganciare a zaini ad esempio se andiamo a fare una bella gita in montagna o altrove e ci piace essere accompagnati dalla musica. Abbiamo casse portatili sempre ma che si portano a tracolla o che semplicemente si possono posizionare un po’ ovunque e che sono in alcuni casi anche resistenti all’acqua.

Continuando, esistono sul mercato anche casse fisse ovviamente, casse che sono a diretto contatto con il pavimento, senza alcuno stacco, altre che hanno un supporto ed altre ancora che sono distaccate dal pavimento tramite dei “piedini” diciamo. Queste ultime le sconsiglierei per chi in casa possiede pavimento fatto in legno, potrebbe essere danneggiato.

Poi esistono casse attive e passive, ma questo non è dovuto alla forma, alle dimensioni e aspetti similari, ma al comando dell’equalizzatore. Questo significa che quando parliamo di casse di tipo attivo, queste da sole, in piena autonomia, gestiscono il suono prima di uscire e vanno a bilanciare tutte le sue parti nel modo migliore, per avere un suono bello e limpido.

Per quanto riguarda le altre casse, ovvero quelle passive, queste sono invece regolabili in tal senso dall’acquirente stesso. La cosa è molto stimolante e bella a mio parere, ci fa sentire attori o almeno partecipanti in senso più diretto dell’esperienza musicale. Dobbiamo solo imparare a calibrare bene il suono.

Infine abbiamo le casse a colonnina, oppure meglio dette a torre, le quali analizzerò meglio tra poco.

Le casse a colonnina oppure le casse a torre

Le case denominate a torre, sono molto acquistate, in primis per la loro estetica devo dire molto fine e carina, che sa regalare eleganza all’ambiente in cui sono collocate. Inoltre il fatto che si sviluppino per lungo è un aspetto senza dubbio positivo, perché la dispersione del suono nell’ambiente circostante è più che agevolata. Solitamente sono presenti tre membrane, posizionate appunto in senso verticale, quella più bassa è di tanto staccata dall’appoggio della cassa a torre. 

Si comandano di solito tramite un comodo telecomando fatto ad hoc per la cassa, da dove possiamo gestire tutto, volume, traccia successiva e via dicendo. La connessione è comodamente senza fili, come ormai un po’ tutto, soprattutto in ambito musicale, e quindi sfrutta la linea Wi-Fi oppure il Bluetooth.

Consiglio molto queste casse proprio per i motivi sopra presentati, e se ci affidiamo alle giuste marche, avremo sicuramente una bella garanzia sul suono in uscita.

Marche affidabili

Le marche affidabili per fare acquisti sicuri che non ci mettono dubbi sulla qualità, sicuramente sono Yamaha in questo caso in particolare, ovvero quando parliamo di casse a torre, poi Sony. Queste due sono le marche che in questo caso specifico consiglierei, ma ce ne sono tante altre che in generale sono molto buone ma sono adatte ad altri tipi di casse. Parlo di JBL, Marshall, Bose e via dicendo.

Prezzi

Cosa si può dire sui prezzi? 

Prima di tutto cerchiamo di affidarci sempre ai marchi consigliati o comunque sia conosciuti, alcune casse a torre possono essere scadenti e dare un suono in uscita davvero brutto. Spendere minimo 100 euro circa è d’obbligo quasi in questo caso, diciamo che se spendessimo sopra i 200 euro circa almeno, già andiamo più incontro alla qualità.

Studentessa universitaria di Filosofia, amante della scrittura, della lettura e di tutto ciò che attiene all’uomo nelle sue varie sfaccettature. Ha lavorato alla correzione di articoli a carattere culinario e scientifico, e all’editing di parte di un testo di natura filosofica.

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